Modelli

Le Nuove Indicazioni ci riportano al principio educativo della scuola e alla centralità della persona umana. Dalla scuola dell’insegnamento si passa alla scuola dell’apprendimento, quindi il filo conduttore è l’educazione attraverso l’istruzione e la formazione della persona (il binomio educazione-istruzione delle sorelle Agazzi).

Un insegnamento educativo che non trasmetta puro sapere ma una cultura che ci permetta di comprendere la nostra condizione e di aiutarci a vivere (secondo il concetto di Morin che è preferibile “una testa ben fatta che una testa ben piena”).

La scuola promuove la “cura” come valore educativo intesa come fisicità, pensieri, sentimenti, relazione (Luigina Mortari).

La scuola è un luogo d’incontro, di relazione e di apprendimento: particolare cura va dedicata alla formazione della classe come gruppo, la promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione, agli apprendimenti avvenuti tramite l’esperienza, e che stimolano la zona prossimale di sviluppo (riferimenti al costruttivismo sociale, Bruner, Vygotskji, Pontecorvo, Aiello)

Frobel ha riconosciuto non solo l’unicità delle capacità e delle potenzialità di ogni bambino – ciascun bambino è dotato, ciascun bambino è creativo – ma anche il fondamentale ruolo del gioco per la crescita e l’apprendimento. Ha posizionato il gioco al centro della sua concezione di educazione per l’infanzia: il gioco in questo periodo ha un profondo significato, possiede i germi dell’intera vita futura e diventa strumento di apprendimento. Concludendo, considerando i pensieri di Frobel, Piaget, Bruner e Vygotskji, il gioco assume un ruolo attivo anche come facilitatore dell’integrazione emotiva, sociale e culturale. Questo significa che i cambiamenti potrebbero essere più sereni ed armonici per i bambini se fosse loro permesso di giocare di più e di interagire maggiormente tra di loro. Mentre giocano i bambini imparano, come infatti sosteneva Vygotskji, il gioco è l’occupazione principale dei bambini, è la loro principale fonte di conoscenza e crescita. Nel gioco si origina una zona di sviluppo prossimale che permette ai bambini di agire in modo competente e di comportarsi come se fossero più grandi di quanto sono realmente. Mentre i bambini giocano creano la loro personale zona di sviluppo prossimale e possono agire da individui competenti, sperimentando la riuscita delle loro potenzialità e raggiungendo il successivo livello di sviluppo.